L’inps, con il messaggio n. 2842 del 6 agosto 2021 comunica che tale prestazioni non verranno riconosciute e rimborsate con effetto retroattivo.

 

Dal 01 gennaio 2021 la quarantena covid, che per il 2020 era stata equiparata a malattia, non potrà più essere soggetta allo stesso trattamento. 

Messaggio Inps 

Lo stesso Istituto con il messaggio n. 2842 del 6 agosto 2021 denuncia che “relativamente alla suddetta tutela non sono state previste ulteriori proroghe, considerato che il recente decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, all’articolo 9, ha apportato modifiche al solo comma 2-bis dell’articolo 26, prevedendo la proroga fino al 31 ottobre 2021 delle misure previste per i lavoratori “fragili” ai fini dello svolgimento di norma della “prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto”. 

Quindi, in buona sostanza, salvo un intervento tempestivo da parte del legislatore, atto al rifinanziamento della spesa, a far data 01 gennaio 2021 i datori di lavoro non percepiranno alcun indennizzo per la prestazione e il tutto si ribalterà sulle finanze dei lavoratori privati. 

Denuncia dei Consulenti del lavoro

“Quarantena retribuita, l’indennità negata” con questo titolo i Consulenti del Lavoro, nell’approfondimento del 01/09/2021 a cura della Fondazione,  affrontano e denunciano una situazione quantomeno paradossale.

Infatti, nell’approfondimento appare chiaro come prima il legislatore e poi la stessa Inps siano stati palesemente poco previdenti. Il legislatore che non ha tenuto conto che ciò che è successo nel 2020, nella sostanza si è replicato nello stesso modo nel 2021. Basti ricordare che gli obblighi di quarantena sono variati solo nella distinzione “vaccinati/non vaccinati”, con un obbligo di periodo diverso tra il primo e il secondo. 

L’Inps, invece, ha dimostrato ancora una volta una poca efficienza e tempestività nel mettere a disposizione dei datori di lavoro e intermediari strumenti di monitoraggio che desse in maniera immediata la contezza della spesa impegnata.

Gli stessi Consulenti del Lavoro invitano ad avere ancora una volta pazienza prima di attuare eventuali rettifiche Uniemens. L’auspicio che pongono è che alla fine delle interlocuzioni fra Ministeri competenti e Inps si provveda ad un finanziamento retroattivo delle tutele.

Per maggiori informazioni sulle dimissioni on line puoi dare uno sguardo ai servizi dedicati o rivolgerti a noi contattandoci al seguente link.