La questione Oggetto della pronuncia della suprema Corte è il licenziamento in tronco intimato ad una commessa che, rivolgendosi in modo gravemente scortese e volgare verso un cliente, aveva determinato il mancato acquisto del bene da parte di quest’ultimo, irritato dalla insolenza della lavoratrice. Il ricorso proposto avverso il licenziamento era stato accolto Corte d’appello di Brescia che, annullato il licenziamento, aveva condannato la società alla reintegrazione nel posto di lavoro e al risarcimento del danno
Il legislatore, vista la situazione socio-economica scaturita dalla pandemia Covid 19, onde evitare l’uso dello strumento del licenziamento dettato dalla situazione contingente, ha stabilito con il Decreto Cura Italia il cosiddetto Blocco dei licenziamenti. Tale blocco è stato, in seguito prorogato ben 3 volte fino all’ultima proroga che scadrà il prossimo 31 marzo 2021. Salvo eventuali proroghe, dal 1 aprile 2021 le aziende potranno ricorrere a licenziamenti individuali, plurimi o collettivi
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